L'
influenza, già...
Sai quante volte mi son chiesto se il terrorismo psicologico col quale ci hanno martellati con insistenza negli ultimi 5/6 anni per convincerci a fare il vaccino, era davvero suffragato da dati attendibili?
Se prima avevo dei dubbi, ora son quasi certezze.
Non sono un "no-vacs", e nemmeno uno che la prende sottogamba, anzi.
Per miei problemi di salute appartengo alla categoria degli "immunodepressi", quindi ogni starnuto o colpo di tosse dovrebbe farmi trasalire.
Però, al
battage pubblicitario legato al vaccino antiinfluenzale ho sempre avuto una reazione fredda.
Sbandieravano "centinaia di migliaia" di persone a casa malate, e decine di migliaia di morti per spaventarti e indurti a fare il vaccino.
Partivano già verso giugno dicendo "ricordati che a settembre è bene tu provveda!".
A settembre ti incalzavano sostenendo che ad inizio autunno sarebbe stato meglio essere già belli protetti.
Poi, siccome ad Halloween ancora nessuno s'era spaventato abbastanza, e tutte questa evidenza di un'epidemia influenzale nessuno l'aveva vista, ti saltavano addosso dicendoti "il picco sarà raggiunto a fine anno: quando i ragazzi torneranno da scuola per le feste".
Però, dopo l'Epifania, delle migliaia di malati nessuno ne aveva ancora verificato l'esistenza.
Così provavano a convincerti che eri ancora in tempo a iniettarti la tua dose.
Di fatto, a parte un po' di malessere, né io né i colleghi né parenti o amici hanno mai manifestato sintomi tali da far pensare all'influenza.
Se ti cola il naso e tossisci un po', dopo che a dicembre hai magari preso un po' di freddo, non mi sembra sia cosa strana o anomala.
Insomma: non ho mai capito se il problema è reale o ipotetico.
E se le cose reali le mettiamo per un attimo da un lato, le supposte dove le mettiamo???
Il guaio, come sempre, è nei dati.
Nei numeri.
Che di per sé non mentono (la matematica è una scienza esatta!), ma possono prestarsi a mille interpretazioni.
Quando non hai accesso ai dati di prima mano, quando quei numeri non sai come son stati messi insieme, come fai a trarne dei ragionamenti sensati?
Devi davvero fidarti di chi ti dice "
sono a letto con l'influenza 500.000 persone" se tu, che magari non conosci il mondo ma un po' di persone intorno le hai, sai che stanno tutti più che bene?
Quello che non si è capito, è che per convincere la gente bisogna presentarsi in maniera credibile.
Fornire le cosiddette "pezze di appoggio", cioè dei numeri plausibili sui quali il ragionamento che si è proposto possa reggersi senza traballare.
In quell'articolo del Corriere c'è molto, ma ancora non abbastanza.
Quanti morti, nella media dei 5 anni precedenti, son legati a incidenti di varia natura?
Non è facile dire quando una morte sia "naturale".
Anche al centenario capita di morire "per colpa di un'aritmia", e non nel sonno.
Ma oggettivamente è anche vero che se tutto funziona al 100%, nessuno vive in eterno.
Prima o poi qualcosa si rompe, l'equilibrio si incrina, e finisci a vedere le margherite dalla parte delle radici.
Qui l'inghippo è già nella raccolta e nella categorizzazione dei casi.
Cosa tutt'altro che semplice e, tra l'altro, non omogenea tra medici e strutture.
Senza pensare a chissà quali imbrogli, sarebbe interessante avere dei dati meno aggregati.
Se dobbiamo ragionarci sopra, servirebbe.
Ma di fatto non te li danno, e devi stare a quel che dice il TG e al virologo che ti spadella "milioni di malati" come fossero noccioline.
Ora che di morti ce ne sono una marea, incasellare le cause e avere numeri certi sarebbe essenziale.
Anche perché, con la fase 2 ormai imminente, su cosa basi i controlli e le verifiche?
Basta.
Ho finito coi miei interrogativi, per oggi.
Portate pazienza.
Sono malato...