Situazione Aprilia

[DonDan]

Hai messo il dito su un'altra piaga... certo, chi può spendere 70000 euro per un'auto non si fa problemi, infatti si vendono meno Fiesta in quanto chi la compera deve fare anni di rate che non sa se potrà pagarle...
Il discorso Aprilia è un po diverso, offre una qualità che non è a conoscenza di nessuno o quasi. Come ho già detto alla guida di un'azienda manifatturiera non ci può stare un banchiere/politico/faccendiere, i risultati vanno perseguiti anche esoprattutto SAPENDO COSA SI VENDE!
Credetemi vale per qualsiasi genere merceologico, per un articolo tecnico è fondamentale!!!!

P.S.
A proposito di pubblicità...Piaggio la fa, poca ma la compera per qualsiasi marchio meno Aprilia che dovrebbe fare da traino...
Altra cosa, concessionarie esclusive, 'ndo stanno gli showroom di questo prestigioso marchio? Sarete entrati tutti immagino in un conc Ducati, tappeti rossi, gamma completa in esposizione, possibilità di prova, ecc...
Noi dove abbiamo dovuto comperare la nostra? Da un cantinaro che vende almeno altri due marchi e che di farti provare una moto non se ne parla... ancora sorpresi che Aprilia non venda?

[Marlon]

Beh, non è che si stiano dicendo cose poi tanto diverse.

Che i problemi di vendita siano legati alla percezione del brand è innegabile.
Se, al momento di scegliere una moto, Aprilia non è un nome che sta tra i primi della lista, è lì che occorre lavorare.

Ma lo sforzo da fare è grande.
C'è da combattere col conformismo, con le innate e ben consolidate partigianerie, con le paure ancestrali E con gli stessi Clienti di Aprilia che si dimostrano - col tuo esempio lo esponi chiaramente - ipercritici verso il prodotto.

Il conformismo porta a considerare per valide le soluzioni che la maggior parte hanno fatto.
Il ragionamento è tanto cretino quanto semplice: "se ne vendono tante, saranno le più buone" (o affidabili, o belle, o comunque fighe, e chi le compra desidera che questa "fighettitudine" passi dal prodotto che ha acquistato a lui stesso).
Di sicuro le più "apparentemente apprezzate".
Ho scritto tra virgolette, visto che tra l'apparenza e la realtà ce ne corre spesso molto.

Sulle partigianerie si incide altrettanto male.
Ci sono persone che per mille motivi, incluso il puro caso, hanno aderito ad una certa filosofia (leggi "marchio") e difficilmente se ne vanno a comprare altro.
E' innegabile che la "brand loyalty" faccia sì che, al momento di pensare ad una nuova moto, il tipico Ducatista, Bmwista o HDista tendano a scegliere nel lineup del brand.

Quanto alle paure innate, ai timori irrazionali, lì è ancora più complicato intervenire.
Perché se è vero che 1000 alberi che crescono fanno meno rumore di uno che cade, troppo spesso nel gruppo degli Aprilisti si sente parlare di fantomatici problemi che, in altri marchi, nemmeno son percepiti come tali.

Sarà che chi sceglie Aprilia lo fa in maniera più razionale, basandosi su ragionamenti tipo quelli che il meccanico ti ha esposto, ma rimane vero che di una vite persa per strada nessuno parla a meno che non gli sia successo su di una Aprilia.
In quel caso si tirano in ballo le motivazioni più disparate.
Dal livello di progettazione all'abilità delle maestranze ai controlli di qualità che latitano.

Poco importa che, magari, la vite sia venuta via per incuria del proprietario: egli va sul Web o sulle riviste e sbraita.

Showroom?
Mah!
Ti dirò che non è che ne veda più molti in generale.
Ancora di meno con tutta la gamma esposta e la possibilità di provare le moto.
Fondamentalmente è una questione di costi e di investimenti.

Di fatto, a Monza e a Imola (e pure a Misano, lo scorso anno), che avevano organizzato dei test-ride per le proprie moto c'era la Aprilia, la Honda e pochissime altre.
Ero lì, e ti assicuro - ma non c'è bisogno di dirlo - che la gente scendeva di sella con un sorriso che andava da orecchio ad orecchio.
Mentre (ammetto di aver sbirciato), dalle pur piacevoli Honda scentevano senza dimostrare lo stesso entusiastico apprezzamento.
Non che fossero delusi, non fraintendermi, ma di gente che sorrideva dicendo "quando la cambio, me ne compro una!" non ne ho sentiti molti.

I fronti sui quali lavorare sono tanti e le cose che potrebbero esser fatte sono molte.

Parli della pubblicità.
Che pure Aprilia fa.

Durante tutto il campionato SBK scorso, in TV, l'ho vista in ogni blocco di spot.
E pure quest'anno non è mancata praticamente mai (per 4/5 di campionato con la Caponord, tra l'altro, sostituita dagli MP3 solo nelle ultime 3 gare).
Aggiungi che sui manifesti/pagine web dedicati alla SBK, 8 volte su 10, hanno usato le moto di Noale.
E che negli spot ENI/Agip comparivano solo Aprilia.

Sui giornali non ce n'è molta.
Vero.
Ma nemmeno è assente.

E tutto un po' conseguenza dei numeri di vendita deludenti.
Investire quando hai dato via una mointagna di moto è decisamente più semplice.
Perché hai in cassa dei bei soldi e perché non c'è bisogno di elemosinare fondi da chi sta in alto, che già fatica a far quadrare i bilanci.

Aprilia ha tanto da fare.
Diamole una mano pure noi, facendo capire a chi si lamenta tanto per dare aria ai denti che il managenento non ha alcun bisogno di ricevere quel genere di "suggerimenti" in quanto sa ormai bene quali sono le proprie debolezze.
Il principio secondo cui, se uno si lamenta pubblicamente da indicazioni preziose a chi deve intervenire, è un errore di valutazione che nessuno sembra capire.
Come non sembra essere stato compreso il fatto che se tu, che hai una Aprilia, non fai altro che lamentarti, agli occhi di chi deve decidere cosa scegliere non farai che instillare la convinzione che scegliere quella moto sia un errore.

Come tutti pensano "ce le hanno in tanti, saranno buone", altrettanto pensano "se chi le ha si lamenta, saranno pessime".

Sul brand.
Occorre lavorare sul brand.
E a cascata (magari in contemporanea) su tutti gli altri aspetti strutturali.

[DonDan]

Mah!!! Vero che ci lamentiamo ma ci sono due tipologie di "piagnoni", il primo tipo credo sia abbastanza gratuito, anzi quasi e sarebbe quello che si lamenta della qualità delle moto di Noale, quasi nel senso che avendo un problema, probabilmente e ribadisco probabilmente non ha risposte immediate/soddisfacenti, poi ci sono quelli (tanti) che si lamentano a titolo gratuito per ignoranza/ottusità allo stato grezzo!
La seconda tipologia di lamentosi (di cui faccio parte), si lamenta di come viene gestito l'aspetto "mediatico" di questo marchio, io non sono affatto d'accordo che in tempo di crisi non si debba fare investimenti in tal senso, premetto che opero nell'ambiente industriale e solo chi ha la capacità/lungimiranza di intravedere certe prospettive rimane in piedi, o perlomeno le aziende che hanno questo tipo di mentalità nel manico sono quelle che godono di maggiore credibilità, parliamoci chiaro... in tempi di vacche grasse tutti sono capaci di spaccare il capello in quattro.
I saloni monomarca non servono? Certamente danno una certa fiducia al cliente anche in fatto di assistenza, corsi specializzati, interlocutore diretto e non ultimo... l'aspetto psicologico senza tralasciare il merchandising che sempre rimanendo nel terreno pubblicitario ha il suo peso, molto peso!
Insomma è innegabile che un marchio 52 volte campione del mondo abbia diritto di avere un universo commerciale di pari livello, non credo si stia parlano di opinioni ma di coerenza

[Marlon]

Continuo a dire che non la pensiamo tanto diversamente.
E' nell'approccio che ci differenziamo, e pure tanto!

Io parto dal presupporto che chi gestisce il Brand sa meglio di me, di te e di chiunque altro quali siano i propri punti deboli.
E molto probabilmente sa anche dove e come occorrerebbe intervenire.
Penso pure che, se non vien fatto (non nel modo e con la velocità che tutti vorremmo), sia a causa di mille questioni contingenti e congiunturali, non certo perché non saprebbero farlo.


Quello che secondo me non capisce fino in fondo chi fa "critica costruttiva", evidenziando le varie questioni, è che per certi versi fa percepire a chi guarda da fuori un gap nelle capacità manageriali ancora più ampio di quello che in realtà è davvero.

Io continuo a dire che, se si incontra qualcuno di Aprilia, si fa più che bene a dargli la visione che si ha del perché e del percome, al limite suggerendo le proprie strategie.
Ma continuare a mettere il dito nella piaga pubblicamente non può fare che aumentare l'infezione.

E' un paragone un po' truculento, ma spero aiuti a capire cosa intendo dire.

Si viene su queste pagine e si è convinti che, siccome Aprilia ci legge, la nostra opinione possa aiutarli.
In parte è vero, ma si dimentica troppo spesso che ad ascoltare le nostre "lagnanze" non c'è solo l'interlocutore a chi vorremmo rivolgerci.
Sicché, quello che rimane in testa a chi è capitato qui per informarsi, è un messaggio sostanzialmente negativo.

Sì,
perché si parte dal presupposto che ogni parere dato su di un Forum "di marca", passi attraverso il filtro della passione.
Sicché le prestazioni saranno esaltate ed i difetti sottaciuti.

Invece non è così.
E quando un "Aprilista" si lamenta di un difettuccio davvero misero, agli occhi di chi non è "della famiglia" sembra che la magagna sia molto più grossa ed estesa, ma si tenda a minimizzarla.

E' chiaro come la penso?

[DonDan]

Chiaro, lecito e rispettabile ma non sono del tuo parere;)

[AhmedTwersky]

Carissimi,
mi rattrista molto leggere quanto sta accadendo allo stabilimento Aprilia, riportato su moto.it e altri giornali. Al di la' della situazione finanziaria, certamente il marchio non sta vendendo molto ma sinceramente i numeri mi sembrano molto sottodimensionati rispetto alla qualita' e eccellente tecnica delle moto Aprilia.

Credo che in questo settore valga la pena di investire di piu' nel marketing, visto che marchi con qualita' e tecnologie certamente non eccelse riescono comunque a catalizzzare l'attenzione dei molti [cosiddetti] motociclisti attirati dal glamour come le farfalle notturne dal lampione.
E se ci facessimo intervistare tutti e facessimo un bel video virale sulle nostre belle Caponord?

saluti!

Situazione difficile ... Il prodotto deve raggiungere i clienti al fine di incrementare le vendite ..

[Marlon]

In EICMA è stata annunciata l'assegnazione della carica di "capo della comunicazione e del marketing" ad un nuovo e "blasonatissimo" personaggio.

Qualcosa ho cominciato a vederlo, ma penso che man mano che prenderà contatto con l'azienda e capirà come è meglio muoversi, vedremo molto altro.

Roberto Colaninno in persona ha compreso che occorre fare qualcosa per rilanciare il brand Aprilia, e questo incarico dimostra che c'è volontà di investire in questo senso.
Vediamo!

Intanto facciamoci testimoni noi, che un'Aprilia ce l'abbiamo e ne siamo contenti, verso chi ha dubbi quasi mai fondati.

[AhmedTwersky]

Carissimi,
mi rattrista molto leggere quanto sta accadendo allo stabilimento Aprilia, energia riportato su moto.it e altri giornali. Al di la' della situazione finanziaria, certamente il marchio non sta vendendo molto ma sinceramente i numeri mi sembrano molto sottodimensionati rispetto alla qualita' e eccellente tecnica delle moto Aprilia.

Credo che in questo settore valga la pena di investire di piu' nel marketing, visto che marchi con qualita' e tecnologie certamente non eccelse riescono comunque a catalizzzare l'attenzione dei molti [cosiddetti] motociclisti attirati dal glamour come le farfalle notturne dal lampione.
E se ci facessimo intervistare tutti e facessimo un bel video virale sulle nostre belle Caponord?

saluti!

Situazione difficile ... Il prodotto deve raggiungere i clienti al fine di incrementare le vendite ..

[Marlon]

Ho letto, non occorre ripetere.
A cosa serve questo tuo post?