ATTENTO!
L'ESA di BMW, è scritto chiaramente
QUI, è una semplice sospensione "elettronica",
non un sospensione
semiattiva.
Non per niente "ESA" è l'acronimo di "
Electronic Suspension Adjustment".
La parola chiave è "
Adjustment", ovvero REGOLAZIONE.
La differenza è rilevante.
Le sospensioni regolabili tradizionali richiedono, per essere tarate, di agire MANUALMENTE su pomelli, viti e registri.
Cosa scomoda e pure complicata (ti occorre sempre tenere a mente da dove parti e quanti "clic" ci dai, oppure partire sempre da "tutto chiuso" o "tutto aperto").
Con le sospensioni "elettroniche" (come appunto l'ESA o l'ESA II), invece di stare a smanettare sui registri ti basta premere qualche tasto sul cruscotto e dei servomotori fanno il lavoro per te.
Comodo, senza dubbio, ma alla fine la sospensione lavora sempre come prima.
Nell'
aDD, "
Aprilia Dynamic Damping", la parola chiave è "Dynamic".
Sostanzialmente, alla comodità di poter regolare dal cruscotto il preset delle sospensioni, si aggiunge il continuo adeguamento DINAMICO delle stesse in base a una numerosa serie di fattori: asperità della strada, velocità, stato dei pneumatici (pressione di gonfiaggio), accelerazione o decelerazione etc. etc. etc.
In pratica succede che col GS tu decidi prima di partire che strada affronterai, come guiderai e se sarai da solo o col passeggero e i bagagli.
Ma fino alla successiva regolazione, le sospensioni saranno regolate sempre alla stessa maniera.
Con l'aDD deciderai, SE VUOI (la sospensione posteriore è ATTIVA, e puoi lasciar fare a lei la regolazione in base al carico che "sente" sulla sella), il preset iniziale, poi ci penserà lei a regolare l'idraulica in maniera da offrirti il massimo comfort o la massima aderenza nella guida sportiva.
Le sospensioni, insomma, si REGOLANO AUTOMATICAMENTE MENTRE GUIDI.
Per questo motivo, chi sale in sella, deve in qualche maniera resettare il cervello.
Partendo tranquillo si troverà una moto molto morbida, ma non deve commettere l'errore di pensare che tale resterà sempre e comunque.
Quando darai gas con violenza, dopo un primo momento in cui il posteriore si "appoggerà" leggermente (cosa voluta per dare il giusto feeling al pilota...), il mono si irrigidirà e ti darà sostegno.
Analogamente, in staccata, l'anteriore scenderà un briciolo per lasciarti "sentire" la ruota, e poi si irrigidirà progressivamente.
Non c'è alcuna necessità di decidere a priori se si viaggerai forte oppure andrai a passeggio con la morosa:
l'aDD si prenderà carico di tutto, offrendoti il massimo possibile in ogni circostanza.
Siccome non si viaggia su pista, dove tutto è prevedibile, può capitare che in una uscita "racing" si viaggi tranquilli fino ai piedi del passo.
E che l'asfalto sia ottimo in certi tratti e pessimo in altri.
L'aDD adegua da sé il setting, e l'unica cosa che devi pensare a fare è guidare!
A riprova di quanto sia valido e utile ANCHE per la sicurezza, ti invito a leggere gli spazi di frenata che trovi nelle prove su tutte le riviste.
Non ci sono santi: la Caponord è la moto che si ferma prima di tutte.
A volte di 1 metro, a volte di 4.
E quando devi fermarti, ogni centimetro è prezioso.
Cosa significa questo?
Che l'insieme (telaio, taratura ABS e soprattutto sospensioni aDD) lavorano in maniera assolutamente impeccabile.
Se l'aDD non fosse a punto (e stiamo parlando della prima versione!), non riuscirebbe a garantire il migliore attrito degli pneumatici sull'asfalto.
Quindi...
La versione top della MultiStrada è dotata di un sistema simile (anche se concettualmente assai diverso).
Chi l'ha provato ha avuto la sensazione che permettesse un minore "affondamento" dell'anteriore in frenata.
Questo può essere un bene, ma di fatto rischia di toglierti il feeling con la ruota davanti, ingenerandoti insicurezza.
E' un po' quel che succede a chi sale sulle BMW col Telelever: è un sistema senza dubbio ottimo, ma ti mantiene la moto orizzontale, e la cosa è per molti sconcertante perché ti toglie sensibilità su quel che sta succedendo.
In pratica ti devi "fidare" e lasciar fare a lui.
Ma non è semplice.
I tecnici Aprilia e i collaudatori (ho avuto il privilegio di conoscerli e di poterci parlare a lungo) hanno scelto di lasciare al pilota tutta l'autonomia di giudizio che merita.
Il sistema va per la sua strada, ma non dimentica che in sella c'è una persona che ha necessità di un feedback avvertibile per poter guidare bene.
Direi che, oltre a centrare l'obiettivo, pure la filosofia è ampiamente condivisibile