temperatura effettiva acqua con AMP

[falcodellastrada]

Premesso che dalle nostre parti oggi ha cominciato a far caldo, circa 23/25°C..... ma questo non significa niente perchè a luglio arriviamo anche a 35°/40°, mentre rientravo con la moto ho affrontato come al solito il traffico cittadino e i semafori all'ora di punta prima di arrivare in garage.
Questa volta, siccome sto tenedo d'occhio il consumo effettivo e quello indicato dell'amp, quest'ultimo era acceso (ancora difetto, con attivazione manuale da impostazioni dell'iphone 5s) con visualizzato anche la temperatura dell'acqua per capire la corrispondenza delle varie tacchette.
Ebbene la ventola scatta 103/104°C mentre stacca a circa 96/97°C, il problema mi è sorto quando arrivato in garage mi si è accesa la ventola, quindi non ho spento il motore perchè altrimenti la fermavo (cosa che non succedeva con la vecchia CBR dove la ventola rimaneva accesa se spegnevo dal tasto rosso) ho atteso che si spegnesse ma dopo essersi spenta ho spento il motore ma tramite AMP ho visto che la temp dell'acqua è risalita a circa 108°, poi dopo 5 minuti è scesa a 105 e infine sotto i 100°
Ma secondo voi questo tipo di gestione elettronica della ventola e di temperatura a lungo andare non potrebbe arrecare qualche danno, seppure con il paraflu (o similare) siamo in base alla diluizione a circa 120/130° come temperatura di ebollizione?

[Marlon]

Allora.
Facciamo chiarezza una volta per tutte.

A generare calore è il motore nel suo funzionamento.
E per il fatto che ci viene bruciata benzina, e i gas di combustione sono roventi, e per i vari attriti meccanici.

Nel momento in cui il motore viene spento, la generazione del calore cessa.
In conseguenza di questo la temperatura tenderà a livellarsi con quella ambientale.

La ventola non fa altro che coadiuvare l'aria che naturalmente si genera mente si viaggia in quelle situazioni in cui il vento non è sufficiente ad abbassare la temperatura (es.: appunto, quando si è in coda in estate).

Una volte quasi tutte le auto (e le poche moto che avevano il raffreddamento a liquido) avevano le ventole che continuavano a girare per un po' dopo aver spento il motore.

Poi devono esser resi conto del fatto che raffreddare il liquido che c'è nel radiatore appena dietro alle ventole non serviva ad una beata sega di nulla.
Questo perché, a motore spento, le pompe o i meccanismi preposti alla circolazione del liquido refrigerante (se vogliamo chiamarlo così) sono fermi.
Ergo il calore che c'è nel motore non viene in alcuna maniera alleviato dall'impianto di raffreddamento.

In parole povere: si consumava corrente elettrica scaricando la batteria senza ottenere in cambio alcun genere di vantaggio.

Sostanzialmente, se arrivate a destinazione e le ventole son partite, o aspettate che si fermino col motore acceso o - cosa più sensata - ve ne fregate e spegnete la moto.

Tenerla accesa al minimo non ha molto senso, perché siete fermi e avete il motore caldo.
Quindi le sole ventole non riusciranno tanto facilmente a raffreddare un blocco che, mentre funziona, mantiene la temperatura.
E anche riportassero la temperatura del liquido e/o dell'olio sotto una certa soglia, al momento in cui si spegnessero e voi giraste finalmente la chiave, tutto resterebbe comunque assai caldo.

Io la vedo così.
Se però qualcuno ha altre considerazioni, ben felice di ascoltarle e imparare.

[SpeedyGonzales]

Non ho una sufficiente base cognitiva per affermare cosa è giusto o cosa è meno giusto, però pensandoci un po' credo anch'io che tenere la moto accesa e ferma con la sola "potenza" delle ventole per tentare di raffreddare la temperatura sia abbastanza inutile. Anche se fosse parcheggiata all'ombra o in una cantina.
Penso che se hanno deciso di far spegnere tutto al giro di chiave hanno anche calcolato che tutto restasse entro certi parametri di sicurezza.

Con la mia vecchia fida Kawasaki le ventole restavano accese, un'anno sono andato in Spagna in Agosto, durante il viaggio ho trovato giornate roventi con oltre 40° all'ombra in autostrada (nel 1994, anno in cui la Spagna fu martoriata dagli incendi e vennero aerei ed elicotteri da tutta Europa in soccorso, si toccarono punte vicino ai 50° in alcune zone) ebbene, dal calore che c'era in una sosta all'autogrill per rifornimento su 3 moto, 2 sono andate in autocombustione, abbiamo dovuto chiudere il rubinetto della benzina (eheh, roba recente eh?) ed aspettare che si consumasse la benzina nel carburatore per spegnerle, girando in tondo dentro all'autogrill come deficienti e la gente che ci guardava e si chiedeva che cosa stavamo facendo
Le ventole hanno continuato a girare per minimo altri 10 minuti, ma la temperatura era ancora altissima, impossibile non solo appoggiare la mano alla testa del motore, ma proprio neanche avvicinarla.

Sì insomma, tutto questo per dire che alle volte quando pensiamo ad un limite, magari il limite è più in là di quello che crediamo.

L'unica cosa che notai in quella esperienza, è stato un consumo anomalo dell'olio, adesso con le moto e gli oli di oggi non so se dovremmo preoccuparci nemmeno di quello...

[falcodellastrada]

ok meglio così
ecco perchè non vendiamo più con i numeri la temperatura effettiva ma solo una lancetta che indica il rosso, come solo punto di fermarci e............

[Marlon]

Sì,
l'indicazione della temperatura in gradi è sempre qualcosa che finisce con il mettere l'ansia.
Uno come me, magari senza alcuna competenza tecnica, legge sul manuale che magari è tutto OK fino a 120° e quando il cruscotto gli segna 130° va in paranoia pensando che si fonda tutto.
Cosa che non è.

Riporto l'esperienza vissuta insieme ad un amico quando si feci un raduno.
Arrivati quasi in cima al Monte Grappa, trovammo due autobus che facevano da tappo e avevano creato una gran fila.
Non c'era verso di passare in sicurezza nemmeno con le moto, sicché si viaggiava a singhiozzo e a velocità minime.

A Matteo si accese la spia di warning e quasi andò in ebollizione il liquido del radiatore.
Praticamente a tutti gli altri erano partire le ventole fisse (4 o 5 tacche sul cruscotto, quando di regola ne hai 3).

Erano con noi sia Fiorenzo Agostini (da Noale) che Simone Velluti (da Pomezia): due dei più validi meccanici autorizzati di tutta la penisola.

Fecero fermare Matteo per qualche minuto e spensero il motore.
Poi, sfogata la fila, gli fecero raggiungere la baita dove avremmo mangiato e dato un'occhiata alla moto.
Risultò che una delle due ventole s'era guastata e quindi non ce la faceva a tenere il liquido entro il valore massimo.

Si sistemò tutto (lasciando raffreddare la moto, nonostante la giornata tersa e calda) e poi si tornò a valle.
Senza alcun problema, dato che viaggiando normalmente e non in fila in salita, la moto non aveva problema alcuno.

Nonostante fosse domenica, Fiore esaminò la moto nella sua officina di Noale e cambiò la ventola rotta.
Fine della cosa.

In genere, sui manuali d'uso che mi sono capitati sott'occhio, tutti i produttori di moto e auto invitano a fermare il motore non appena viene evidenziata una anomalia sulla temperatura.

E' chiaro che, quando uno si trovasse con l'ambiente a 50°, tutto risulterebbe assai più complicato.
Ma per fortuna non capita molto spesso.

[Emiliano]

...Buongiorno Marlon...da circa 6 messaggio possiedo la cn rally...per il ponte del 2 giugno ó trovato il solito ingorgo a Bologna..chi Và al mare lo sa bene che in quel tratto di Bologna non c'è neppure una corsia di emergenza...con conseguenza di fare colonna e colonna...beh..allora si accende la ventola...ok..poi vedo che la temperatura sale fino à che mi si accende la spia rossa...sto aspettando la risposta dal conce...vediamo cosa è successo...