Non posso non condividere quel che hai scritto dal punto di vista della razionalità.
Però,
sempre usando la razionalità per portare avanti il ragionamento,
non posso nemmeno pensare che non è eliminando la moto dalla tua vita che eliminerai il rischio di provocare dolore ai famigliari (oltre che a te stesso, naturalmente).
Al massimo non potrai essere ritenuto "responsabile" per quello che, involontariamente, può esserti successo.
Ci si fa male in moltissime maniere, e in prima fila tra i luoghi più pericolosi per un infortunio figurano proprio le case in cui tutti ci sentiamo più al sicuro.
La moto, per i motivi che hai detto e per la sua intrinseca instabilità, è chiaramente una potenziale fonte di dispiaceri.
Ma non è l'unica.
Di motociclisti che si fanno male o moiono ce ne sono sempre troppi, ed è un fatto incontestabile.
Però muore anche tanta gente in auto, nave, aereo e... a piedi. Da pedone.
E non sono mica del tutto sicuro che se uno facesse la somma di chi ha reso l'anima a Dio viaggiando su veicoli diversi da una dueruote, noi saremmo al primo posto...
Potrai mai non essere un pedone?
Credo di no.
E questi sono spesso protagonisti della cronaca per le stesse cause per cui lo sono i motociclisti: la distrazione e stupidità altrui.
Insomma.
Fai i tuoi ragionamenti serenamente e prendi le decisioni che pensi più sensate e più adatte a quel che provi.
Ma tieni presente che quando, tra un anno o due, ti verrà nuovamente voglia di farti un giro in moto, riconsidererai tutto in un'ottica ben differente e magari deciderai di ritornare in sella.
Io penso che ciascuno di noi abbia in qualche maniera un "destino" (lo scrivo tra virgolette perché il mio può essere un concetto un po' diverso da quello classico e filosofico), e che questo "destino" possa essere solo in parte modificato dai nostri comportamenti e dalle nostre scelte.
A tutto questo ci si aggiunge il caso.
Che a volte, come ha scritto qualcuno, è beffardo.
Tante esperienze (mie e altrui) me l'hanno fatto pensare.
Prendi ad esempio Michael Schumacher.
Ha rischiato le penne per un sacco di anni correndo come un disperato sulle piste.
Ha subito incidenti anche pesanti ma ne è uscito bene.
Poi, girando tranquillamente sugli sci come chiunque di noi può fare, è andato a cascare proprio su di un sasso che l'ha praticamente stroncato.
Non stava facendo una discesa libera a vita persa e nemmeno ero un pivello incapace.
Eppure...
Di episodi ce ne possono essere tanti.
Lino, un nostro Amico con la Dorsoduro, qualche mese fa è morto in un incidente in moto mentre percorreva un tratto assolutamente tranquillo della Futa.
Strada che avrà percorso chissà quante volte.
Ha fatto un frontale con un altro centauro, un ragazzo di quasi la metà dei suoi anni.
Uno dei due deve aver avuto un problema alla moto ed ha allargato la traiettoria invadendo la corsia opposta.
Oppure ha avuto un altro problema (si è parlato della puntura di un insetto).
Ma potrebbe anche darsi il caso che uno dei due abbia avuto un malore.
Fatto sta che invece di morirne uno solo, sono andati in cielo in due.
Ed il "secondo" avrebbe potuto anche essere uno che passava di lì a piedi.
Fatalità?
Destino?
Io penso che, quando capitano di queste cose, è perché quel giorno, in quel momento, ti è "
scaduto il tempo".
Fossi stato nel suo letto a dormire, invece che in moto, ti sarebbe venuto un infarto.
O sarebbe scoppiata la bombola del gas.
O avresti inciampato nel tappeto battendo la testa sul bordo del comò.
Fai mente locale.
Quante volte rischiamo di farci del male, per la strada, e per un paio di secondi o per una decina di centimetri non succede niente?
Quante volte hai rischiato di investire il pedone o andare addosso alla portiera aperta dal cretino di turno ma, all'ultimo momento, hai schivato il pericolo?
Quante volte sei riuscito ad evitare un impatto (in moto o in macchina, non importa) per un istante o un centimetro?
Ecco.
Di questo parliamo.
Finché una cosa non accade... non è successo niente!
Mi rendo conto di essere particolarmente criptico, stamattina.
Faccio un esempio.
Tempo fa c'era il trailer di un film (mi pare) in cui un tipo stava cadendo da un grattacielo e, ad ogni piano, diceva qualcosa tipo "per ora, tutto bene!".
Ecco.
Estrapolando la cosa si potrebbe dire che di rischi ne prendiamo in continuazione tutti.
Che ci sono attività che sicuramente aumentano la possibilità di eventi avversi.
E che però, finché non accadono, il problema - passatemi l'azzardo - "non si pone".
Non in termini concreti.
Vabbé.
La chiudo qui.
Sto facendo un minestrone indigeribile.
Comunque deciderai, sarà la cosa migliore per te e la tua famiglia.
E comunque rimarrai il benvenuto qui tra noi.
Per il momento, di incidenti a frequentare un Forum e far quattro chiacchiere tra amici, non ne accadono!