In sostanza è quel che dicevo.
Non è quasi sicuramente la migliore in assoluto, ma vederla a fondo classifica, superata da modelli che francamente non le allacciano nemmeno le scarpe (o gonfiano le gomme, per dirla in termini motociclistici
), fa davvero pensare ad un eccesso di accanimento oppure ad un esagerato amore verso altri brand.
Accennavo nell'altro thread alla "difesa preventiva" della rivista in questione.
Ho trovato la pagina, e potete scaricarla e leggerla da
QUI (la rimuoverò nel giro di pochissimo, sicché siate veloci).
Si riferisce più che altro alla comparativa delle HyperSport dove, cosa insolita, la RSV4 non ha vinto (l'ha fatto per 2 o 3 anni consecutivi...). Ma è valida di per sé.
Riporto qualche stralcio:
IL CORAGGIO DI PRENDERE POSIZIONE (F. Aliverti)Faccio comparative da quasi vent’anni in tutti gli angoli della Terra e ho imparato che vuoi con gomme slick o stradali o tassellate il risultato è sempre lo stesso: una sola Casa vince, tutte le altre si incazzano.
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La comparativa è un esame articolato. Dietro c’è impegno e tanto lavoro ma, come a scuola, il primo della classe è quello con la media più alta... e il prof una carogna. Col tempo mi sono assuefatto agli oneri e agli onori che comporta questa prova.
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Provate però a immaginare quando un importante verdetto matura sul filo dei centesimi di secondo e i responsabili della Casa e della testata si confrontano a caldo, appena dopo la bandiera a scacchi, ancora imbottiti di adrenalina e ansia: finisce che ci si scorna!
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Quali appigli potrà mai dare la scelta di circuiti e piloti assolutamente complementari per le rispettive caratteristiche
tecniche e di guida? E invece fioccano le critiche. Mi piace condividerle coi lettori ricordando loro che quasi tutte sono arrivate ex post, cioè a giochi fatti. Ho ragione di pensare che molte siano pretestuose? O invece possiamo cogliere l’occasione per migliorarci ancora nell’interesse di chi ci legge?
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Ma la critica che ci è stata mossa con più decisione riguarda l’opportunità di stilare la classifica finale. Le Case (eccetto quella che vince) la contestano perché “non esiste la moto migliore; ne esiste solo una che va bene per un cliente e un’altra che va bene per un altro: dipende dai gusti e dalle esigenze del singolo motociclista”. Anche se si parla di moto... il discorso non fa una piega. Credo tuttavia che l’autorevolezza di un giudizio si misuri anche con il coraggio di formularlo con chiarezza. Prendere posizione non è mai un atto contro.
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Nessuno e in nessun campo può ritenersi esente dal competere e dall’accettare un verdetto. Tra scelte comode - lodare tutti mantenendosi equidistanti - e scelte scomode – faccio incazzare qualcuno – noi nemmeno ci poniamo il dubbio, tiriamo dritto e affrontiamo la curva senza paura. Ecco.
A parte ogni altra considerazione, concordo sul fatto che NON dovrebbero stilare loro delle classifiche.
Forse nemmeno dare dei punteggi.
Sono giornalisti, che diamine!
Che raccontino le impressioni e si fermino lì.
Si sa che tutti leggiamo con attenzione, però l'uomo tende alla sintesi e quello che più resta in testa è il punteggio finale.
Cosa che ha un pesante riscontro nelle vendite perché un sacco di persone non ha voglia di rompersi le balle a leggere o a valutare, nonostante sostenga il contrario.
Guarda a quello che più gli piace, che più gli da l'idea di trasformarlo in un gran figaccione quando racconta al bar di cosa s'è messo in garage, e fondamentalmente non cerca un vero dettaglio nelle recensioni bensì una sorta di conferma di quello che già prima pensava.